mercoledì 30 gennaio 2008

Tesi sulla DDr

Ciao a tutti, sto preparando una tesi che tratta dei rapporti di comunicazione "deviati" all'ombra del muro di Berlino.
In questi anni ho avuto modo di visitare due volte la città e, soprattutto nell'ultima occasione , mi sono soffermata a riscoprire quel pò di storia residua che ancora può essere conosciuta della DDr. E' stato particolarmente emozionante passeggiare tra gli edifici della ex Berlino est e rendersi conto che, architettonicamente parlando, poco o nulla è cambiato da quegli anni.
Edifici enormi, a 10, 15 o anche 20 piani, tutti rigorosamente anonimi e tutti uguali. Strade immense che ben rispecchiano il tipo di propaganda socialista del regime finalizzata a rappresentare la grandezza di uno stato che tentava di prendere le distanze dal nazismo che lo aveva preceduto ma che, in maniera tragicamente ironica, finiva per ripercorrerne i metodi di controllo e coercizione.
Quello che nasceva come "lo stato degli operai e dei contadini" è finito col diventare lo stato della censura e del controllo, dello spionaggio sistematico dei propri cittadini e del divieto di libera espressione. Ogni testata giornalistica, ogni stazione radio e ogni tv locale erano sotto il controllo del partito della Sed che, oltre a decidere le informazioni da elargire ai propri cittadini, non si faceva scrupoli di censurare qualunque comunicazione scomoda e a riproporla dal "suo punto di vista". Ma la massima aberrazione del regime era rappresentata dal Ministero per la sicurezza di stato, altrimenti noto come Stasi, che del controllo ossessivo dei propri cittadini aveva fatto la propria ragion d'essere.
Lo scudo e la spada dello stato, ma in realtà del partito, è stata forse l'eredità più odiata lasciata dalla defunta DDR. Visitando i diversi musei aperti in memoria di ciò che fu, sono rimasta sbigottita dai modernissimi (per l'epoca) strumenti utilizzati per intercettare, spiare e controllare ogni mossa dei cittadini della DDR (da segnalare al riguardo, nei pressi della porta di brandeburgo, la mostra sulla Stasi nonchè lo Stasimuseum alla Normannenstrasse). Microtelecamere e fotocamere inserite in penne, borsette o addirittura sassi; cimici e microspie che nulla hanno da invidiare a quelle attualmente utilizzate dai servizi segreti; sistemi di acquisizione di odori umani ingegnosi quanto spaventosi, messi in atto attraverso l'utilizzo di panni appositamente riposti sulle sedie delle persone interrogate dalla polizia che, rimanendo a lungo (anche per giorni interi) seduti, impregnavano del loro odore la stoffa, che veniva conservata in appositi barattoli e fatta annusare ai cani poliziotto in caso di fuga.
Queste e molte altre le esperienze vissute in prima persona a Berlino, che mi piacerebbe con il tempo raccontare su questo blog, ricevendo in cambio esperienze simili e riscontri personali; se poi ci fosse qualcuno che abbia avuto la "fortuna" di trascorrere del tempo nella DDr prima della caduta del muro e volesse raccontare la propria esperienza, ne sarei davvero entusiasta.
Laura Tranfaglia

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15 commenti:

Beppe ha detto...

Bellissimo argomento per la tesi, complimenti.

Che facoltà fai?

Credo che ci sia bisogno di più memoria per i fatti "oltre cortina"

Anch'io sono stato a Berlino qualche anno fa. Hai ragione sui palazzoni, ma anche all'est c'erano dei posti normali. Come Karl Marx Straße, credo.

P.S.

Complimenti per la tesi eauguri per il blog.

Ciao

Laura ha detto...

Ti ringrazio, sono iscritta alla specialistica "comunicazione istituzionale e di impresa" del corso di laurea in scienze della comunicazione...ciò che mi interesserebbe fare sarebbe riuscire a raccogliere qualche impressione, qualche testimonianza che possa da un lato aiutarmi a comprendere quanto effettivamente si conosca oggi del periodo della DDR e dall'altro arricchire la mia tesi di informazioni aggiuntive.
Per quanto riguarda la Karl Marx Strasse credo sia proprio uno degli esempi più forti di strutture architettoniche realizzate dal regime per rappresentare la propria grandezza e la propria forza. Concepita come monumentale asse urbano e strada metropolitana residenziale, la Karl Marx Allee fu ad un tempo la vetrina celebrativa del regime e la testimonianza più consistente, sul piano simbolico, della guerra fredda. Nel programma politico delle autorità di Berlino Est, questo imponente intervento urbano avrebbe dovuto rappresentare le "radiose conquiste del socialismo".

Beppe ha detto...

Scusa se ti dico una cosa banale,
ma perchè non cercare( se sai il tedesco)un forum, blog o gruppo di discussione di tedeschi orientali?

qualcosa lo trovi di sicuro.
---

Te lo avevo chiesto perchè credevo , dall'argomento della tesi che facevi scienze storiche, come me.

Beppe ha detto...

PS
Karl Marx Strasse è dove ora c'è il quartiere turco?
Come posto mi sembra molto simile a dove è stato girato "Le vite degli altri".

Quando sono stato a Berlino ho cercato (a parte il muro) 2 posti, lo zoo, dove è ambientato "i ragazzi dello zoo di Berlino" e il locale dove credo sia stata girata una scena di Goodbye Lenin, il Tacless.

Li hai visti/letti?

Unknown ha detto...

Ciao Laura, è vero che è proprio interessante l’argomento della tua tesi!
Quando, qualche anno fa, ho visitato Berlino, mi ha veramente colpito scoprire che la città conservasse ancora le sue due facce: la classica capitale europea, da un lato, e dall’ altra, la parte piu’ alternativa e, per certi versi “acida” (ricordo i localini notturni, la musica techno, gli ultimi punk…). E delle due ai miei occhi apparve senza dubbio piu’ affascinante quella a est, come se ancora vi si potesse respirare il passato, poi non tanto lontano..

lino ha detto...

Dispiace constatare che ciò che era chiaro a tutti e cioè che al... di là del muro non c'era assolutamente democrazia,libertà,felicità ecc. ( e tutto quanto propagandato dal regime comunista ) solo ora ... viene alla luce. Escludendo una minima parte di idealisti e < romantici > credo che tuttò ciò che hai ..... scoperto visitando Berlino Est e che ha rappresentato per milioni di tedeschi era ben chiaro al mondo intero! Solo opportunismo politico, convenienze di parte, piccoli calcoli di uomini meschini, malafede, complicità oscure e omertà diffuse ha impedito la divulgazione della verità sui regimi comunisti e su quello della DDR in particolare. E' triste pensare che illustri uomini politici internazionali abbiano taciuto sulla violazione sistematica dei più elementari diritti umani e coperto , rendendosi addirittura complici, le atrocità che avvenivano nel cuore dell'Europa fino a pochi anni fa . Pensando a quello che .......... combinarono impunemente ( o quas) i nazisti nei lager certamente non c'è da meravigliarsi. Per fortuna che il trascorrere del tempo filtra i ricordi e ne sedimenta i dolori, le miserie , le sofferenze dei popoli che la Storia raccoglie ed offre ai posteri. Complimenti, Laura, hai scelto un argomento per la tua Tesi complesso e difficile, ma estremamente interesante ed affascinante. Che sia di insegnamento e di monito alle popolazioni future, specie dei giovani, che facilmente si lasciano ingannare ed ammaliare da ideologie false che promettono < paradisi > inesitenti. Auguri per la tua Tesi e buon lavoro !

salvogennuso ha detto...

leggi heiner mueller. c'è tutto ciò che puoi sapere sulla ddr e sull'informazione..
salvo

erik ha detto...

p

erik ha detto...

ciao laura, l'argomento da te scelto è di considerevole interesse storiografico, soprattutto considerata la difficoltà nel reperire le fonti.
Della DDR si sa effettivamente poco, soprattutto per chi non può avere, per ovvie ragioni di età, la necessaria memoria storica.
Credo che, in ogni caso, la politica adottata dal regime comunista sia emersa in maniera netta, con tutte le sue negatività, solo dopo la caduta del Muro, visto che, in precedenza, la propaganda della SED aveva abilmente dissimulato le reali condizioni di vita dei propri cittadini.
In realtà, a volerla dire tutta, forse le condizioni di vita dei tedeschi orientali proprio pessime poi non dovevano essere: l'occupazione, pur se a livelli salariali bassi, era garantita a tutti, analogamente alle abitazioni (anch'esse discutibili sul piano qualitativo ma comunque equamente "distribuite" a tutta la cittadinanza a costi di fitto risibili) e all'istruzione scolastica.
Insomma la Ostalgie che attanaglia oggi molti ex tedeschi orientali non è solo una recrudescenza nostaligca di pensiero ma, evidentemente, qualcosa di più profondamente radicato nel malessere scoale dell'odierna Germania Unita.
Certo, però, nella DDR non era tutto rose e fiori; a parte la qualità della vita tendente verso il basso e le elevatissime soglie di inquinamento, quel che più affligeva i tedeschi dell'est era la permanente ed impune violazione dei più elementari diritti che dovrebbero esssere sottesi ad uno stato democratico (come pure professava essere la DDR). Le libertà di pensiero,stampa,informazione e circolazione furono sistematicamente calpestate - anche grazie alla fattiva collaborazione della polizia politica (la tristemente nota Stasi)- da un regime perennemente alla ricerca di consensi plebiscitari "forzati".
Tale atteggiamento fu conservato fino alla fine del 1989 e forse l'errore della SED fu proprio quello di non comprendere, in tempo utile, la necessità di cambiamenti e riforme, pure auspicati vivamente dal "padre putativo" della DDR, ovvero l'Unione Sovietica di Michail Gorbaciov.
L'ottusità mostrata dai dirigenti del partito condusse la DDR ad una fine ingloriosa, che travolse, nell'immaginario collettivo, anche quello che di buono era stato realizzato dallo "Stato degli operai e dei contadini"...uno Stato senza storia, nato come conseguenza della guerra fredda e scomparso repentinamente insieme ad essa...

Chico ha detto...

Cara Laura,

in realtà a me sembra che il comportamento tenuto dai tedeschi nei confronti della loro seconda dittatura sia simile a quello tenuto nei confronti della prima una volta che essa era terminata. La BRD di Adenauer ha dovuto far finta di dimenticare per poter andare avanti, altrimenti si sarebbero visti costretti a mettere un popolo intero incarcere, lasciando fuori solo i bambini fino ai 14 anni. Solo ora, che quella generazione è ormai quasi scomparsa, si comincia (SI COMINCIA) a parlarne in modo obiettivo e distaccato. Lo stesso è avvenuto per la DDR. Però il muro è caduto 18 anni fa e a partire dalla generazione dei 40 enni, moltissimi sono coinvolti in prima persona in crimini, storie di tradimenti, soffiate e semplici "dispetti" che però nella DDR significavano spesso il carcere. Ancora un avolta si tratta di far finta di dimenticare per poter convivere con almeno 8 milioni di tedeschi che non hanno la coscienza pulita (e non solo a Est). La stessa cosa è accaduta in Italia e ancora accade quando si accenna al tema della resistenza e ai crimini commessi dai partigiani. Leggi Böll (Opinioni di un clown) e capirai molte cose...
Questo in sintesi il mio pensiero. Se ti interessa materiale sulla DDR, ti consiglio di ascoltare l'intervsita a Ellen Sesta fatta dai ragazzi di RADIazione (www.radiazione.org) (la trovi qui: http://www.italiano-online.sz.uni-erlangen.de//blojsom_resources/meta/radiazione/070612_radiazione.mp3), di cui ti consiglio anche il libro edito da Garzanti (Il tunnel della libertà).

Se posso aiutare in qualche modo fammi sapere!

Chico

http://1poddanubio.blogspot.com

22brumaio ha detto...

invito chi è interessato alla DDR a contattare il centro studi Anna Seghers

il solo in Italia che si occupi della memoria di quella nazione
un saluto cordiale

www.annaseghers.it

annaseghers@libero.it

Valentina ha detto...

Ciao Laura, ho letto il tuo blog per caso...cercavo un pò di notizie su Berlino visto che ero intenzionata a visitarla prossimamente e per la prima volta..Ammetto in tutta onestà la mia ignoranza in materia ed è proprio per questo che ho trovato molto interessante l'argomento della tua tesi..Forse guarderò la città con occhi diversi...di sicuro più attenti ai particolari e più curiosi di captare qualche sfumatura che riporti ai tempi di cui parli...

marianna ha detto...

ciao Laura, complimenti per aver scelto una delle realtà europee sicuramente tra le più interessanti.Ho visto Berlino lo scorso anno e contrariamente a quanto mi avevano raccontato ho scoperto una dimensione diversa...a mio parere se da unlato ancora si respira aria di sofferenza dall'altro c'è una forte voglia di "riemergere". Infatti per quel che l'ho vissuta ho notato il convivere di una forte aderenza al passato (parlo dei vecchi edifici da te nominati) e di una altrettanto forte propensione verso il futuro (quando ci sono stata era una sorta di "cantiere aperto"). Mi ha fatto piacere attraverso la lettura del tuo blog rivivere queste sensazioni e capire che erano grosso modo "fondate".

alfredo ha detto...

Ciao, laura...ho 23 anni e solo di recente, vedendo il film le vite degli altri, ho approfondito l'argomento DDR. In verità, dai ricorsi scolastici, di questa realtà europea, sapevo ben poco...solo quale sprazzo, ma più per sentito dire che altro, sul famoso Muro di Berlino; e come me, devo dire, anche gran parte dei miei amici. Credo che, al di là delle carenze del sistema scolastico, sarebbe necessario anche per noi, generazione del 2000, conoscere qualcosa in più di questo recente scorcio di storia europea, che ci ha lasciato in eredità nefandezze a mio parere seconde solo al nazismo..In bocca al lupo per la tua tesi

alfredo ha detto...

ciao